Star Wars – The Force Awakens – Rece Spoilerosa

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Devo fare un po’ di premesse prima di cominciare. Innanzitutto sono un fanboy della trilogia originale. Ci sono cresciuto, l’ho sempre adorata. L’ho vista centinaia di volte. Questo non per darmi credibilità come appassionato [per quello potete andare qua o qua, dovrebbero essere sufficienti a provare la mia passione] quanto per dire che non sono oggettivo a riguardo, qualunque cosa mi regalasse le stesse atmosfere, mi riportasse in quel universo grezzo e sporco, mi avrebbe sciolto in lacrime e gongolii nerd. E questo The Force Awakens lo ha fatto, e poi ancora. Sono uscito sollevato dalla prima proiezione, anche contento, capiamoci, ma soprattutto sollevato dal fatto che non fosse i prequel. Non mi ero neanche reso conto di quanto teso fossi finché non ho esalato un bel sospiro di sollievo, dopo una decina di minuti di film. La seconda visione, la stessa sera, me la sono goduta di più, la tensione era svanita e il settimo capitolo me lo sono bevuto d’un fiato. L’ho adorato, ecco la mia recensione. In questo momento, mentre sto scrivendo queste parole, mi sento un po’ vuoto dentro, perché non lo sto rivedendo. Può sembrare melodrammatico, ma il blu-ray lo voglio adesso, e avessi un cinema più comodo – e uno stipendio con cui pagare tutti i biglietti – sarei in sala in questo momento.

La seconda premessa ha a che fare con lo scrivere una recensione con spoiler. Il motivo è che continuo a leggere solo rece non spoiler, nessuno si è ancora permesso di parlare delle cose che interessano a me, le cose che mi hanno colpito e mi hanno emozionato. Per questo sento il bisogno di questo post; anche forse per mettere a disposizione uno spazio dove discutere del film sotto un bello striscione “SPOILER ALERT”. Quindi, fate attenzione, non scherzo, parlerò dei reveal e dei twist e dei colpi di scena. Se non lo avete visto e vi frega degli spoiler, non andate oltre. Vi ho avvertito, non venite poi a cagare il cazzo.

ATTENZIONE SPOILER

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L’ho scritto su: l’ho adorato. Questo non vuol dire che non riesco a vederne i problemi e gli elementi che magari, secondo me, sono state affrontate in maniera un po’ affrettata; significa che dei difetti, nel quadro generale del film, non potrebbe fregarmene di meno. JJ ha fatto un lavoro straordinario e in Force Awakens traspare tutto il suo amore e la sua passione per la trilogia originale, anche troppo secondo alcuni. C’è chi dice che ci sono troppi ammiccamenti, strizzate d’occhio e citazioni. Le ho viste e mi sono emozionato, non mi hanno pesato per niente. E’ stato come se JJ fosse venuto da me, un me che aveva attraversato il deserto e subito infinite sevizie, e mi avesse detto “Tieni questo sorso d’acqua, so quanto i prequel ti abbiano fatto male, anche io ho sofferto, ma adesso possiamo fare le cose come vanno fatte”. E se siete gente a cui i prequel sono piaciuti, non posso fare niente per voi se non commiserarvi e sperare che quel problema di apprendimento che avete non vi abbia impedito di imparare ad allacciarvi le scarpe e che riusciate, almeno la maggior parte delle volte, a trattenervi dallo scuoiare vivo qualunque gattino e cucciolo su cui mettete gli occhi, come vi dicono di fare le voci che avete in testa.

Non so bene da dove cominciare, quindi penso che vi parlerò di The Force Awakens attraverso i suoi personaggi. ReyTFA

Rey è il personaggio femminile che stavamo aspettando da anni. Come dice Elisa, è una nuova Ripley. E’ emozionale, ma non si piange addosso, e quando deve ha due gonadi così. E’ una survivor, una pezzente che fa quello che deve fare per sopravvivere, ma senza che questo le impedisca di fare la cosa giusta e di essere compassionevole. Salva BB-8 quando avrebbe potuto abbandonarlo alla sua sorte e non lo vende allo stronzo ciccione anche se muore di fame. Piange in continuazione, ma non sono le lacrime di una persona rotta e autocommiserante, sono lacrime di frustrazione. E ancora non ha finito di piangere che si tira su le maniche e spacca culi. Daisy Ridley è stato un casting azzeccatissimo. La faccia da brava ragazza acqua e sapone ma che riesce ad esprimere una fisicalità da maschiaccia che ha sempre dovuto badare a se stessa. Un fascio di nervi che non riesce a stare fermo. E’ una eroina e una protagonista perfetta e i maschilisti che piangono la perdita dell’identità uomale possono andare a incularsi a sabbia e vinavil. E’ il noumeno della Self Recuing Princess. Si infastidisce perché Finn la prende per mano per scappare, ed è gag ricorrente il fatto che ogni volta che si cerchi di salvarla, lei è già in giro per i cazzi suoi. Un po’ affrettata la sua crescita da force user, passa dal non essere sicura che la forza sia realtà a controllare menti e sconfiggere un force user addestrato. Va bene che Luke alla fine di New Hope fa esplodere la Morte Nera con l’aiuto della forza, ma va sottolineato ‘con l’aiuto della’, la forza lo aiuta solo a mirare, Rei controlla la mente ad uno Stormtrooper e ruba una spada laser al volo a Kylo. Ma va bene, in un film diverso mi avrebbe infastidito, ma qui ci passo sopra; e comunque ho goduto parecchio quando sconfigge Ren.

FinnTFA

Finn è un personaggio nuovo per la saga di Star Wars, è la prima volta che vediamo uno Stormtrooper in volto, la prima volta che ne vediamo uno avere dei sentimenti. L’introduzione di Finn avviene durante la sua prima battaglia. Non ha ancora un nome proprio ma solo un codice: FN2187. E’ frastornato, impaurito. Quando muore un suo commilitone e gli spalma la mano in faccia è anche la prima volta che vediamo il sangue di un assaltatore. Non si era mai visto un lato umano dei soldati imperiali e la simbologia della mano in faccia è una cosa da approfondire in questo film, soprattutto, più avanti, con la carezza di Solo a Kylo sul camminatoio. Finn è un soldato bambino, rapito durante l’infanzia dalla sua famiglia per combattere per il Primo Ordine, è quindi anche uno dei primi esempi della completa malvagità di questa nuova frangia dell’impero, ricollegandoci a fatti di cronaca moderni: le varie forze paramilitari africane che fanno il lavaggio del cervello a bambini per farli combattere per loro. Il personaggio di Finn parte quasi isterico, rifiuta ordini, si toglie il casco contrariamente alle regole e, trascinato dal disgusto, tradisce il Primo Ordine liberando Poe Dameron, tuttavia non per scopi altruistici, ma semplicemente perché lo aiuti a fuggire da un impero di cui non può più fare parte. Riconosce il bene dal male, ma la sua priorità, almeno all’inizio è quella di mettersi in salvo. Ci sarà poi una crescita, riuscirà poi a controllare la sua paura, il suo terrore, soprattutto quando si tratta di aiutare i suoi nuovi amici. Splendida la sintonia subito con Poe e poi con Rey, che tragicomicamente cerca sempre di salvare senza rendersi conto che la ragazza non ne ha bisogno. Vedo in questo una volontà di rivalsa. Tutta la sua vita fino a quel punto, tutto l’addestramento, era in funzione di trasformarlo un guerriero che combatte per la causa imperiale; una volta voltate le spalle al Primo Ordine cerca qualcos’altro per cui combattere, e contemporaneamente la possibilità di redimersi da ciò in cui era implicato. Rey incarna entrambe le cose, è l’innocente da proteggere e l’innocenza stessa è l’ideale per cui combattere. Di nuovo il casting è perfetto: Boyega ha sia il pathos necessario che la simpatia per farci immedesimare in lui. Non mi aspettavo assolutamente il suo senso per il tempo comico ma se la batte con Isaac per le migliori battute del film.

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Poe Dameron ci viene presentato sin dallo scroll iniziale come il miglior pilota della resistenza. Proprio lì, con nome e cognome. Sua madre sarà così fiera. Dimostrerà la sua capacità nella battaglia aerea sopra il fortino di Maz Kanata inanellando una serie di 20 critici che neanche Legolas. Poe è anche uno sbruffone e affronta le avversità con tagliente ironia. Sua la battuta più divertente del film – Parlo prima io o prima tu? -. E’ un idealista e un eroe della resistenza e dimostra una fedeltà canina verso i suoi amici, che siano ex- imperiali o droidi. L’abbraccio con cui accoglie Finn dopo averlo perso su Jakku mi ha sinceramente commosso. Poe è sicuramente il personaggio con meno arco di crescita, ma anche perché è già maturo quando lo incontriamo. E’ un Wedge Antilles se gli fosse stato dato più spazio nella trilogia originale. Dameron è il personaggio che da il via a tutto il film e alla trama, nelle vesti di una Principessa Leia gender bender e mettendo la mappa per Luke in BB-8. Mi è piaciuto Oscar Isaac con questo personaggio, è riuscito a renderlo ironico senza però portarlo all’esagerazione.

 

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Kylo Ren è forse il mio personaggio preferito di Force Awakens e non perché sia un figo, proprio il contrario. Se c’è un cattivo che è più lontano da Darth Vader è proprio il suo fanboy #1, Kylo Ren. E’ un personaggio talmente rotto e sofferente che non puoi non provare compassione per lui, anche quando trafigge suo padre, Han Solo, è lui la vittima, e non il vecchio contrabbandiere. La scena della morte di Solo è sicuramente la più carica di tutto il film e poteva essere una scena disastrosa, poteva affossare tutta la pellicola. Invece è stata costruita con un gusto sopraffino. Solo che cerca di convincere il figlio Ben a venire via con lui, Kylo che sembra acconsentire, ma come spettatore sai che quando sta chiedendo aiuto si riferisce al monologo che aveva avuto con il casco di Vader, dove chiedeva aiuto per liberarsi del lato chiaro. E ti si spezza il cuore a vedere l’espressione speranzosa di Han perché sai cosa sta per succedere, e mentre scompare completamente il sole in cielo l’inevitabile e necessaria spada laser nel cuore. Ed è un detonatore termico nel cuore la carezza di Han al figlio prima di cadere nel vuoto. Un parallelo inverso – come piace fare a JJ – del confronto tra Luke e Vader sulla città delle nuvole. Qui è il figlio che deve essere salvato dal lato oscuro, il padre a cadere nel vuoto, la mano non tagliata ma che carezza il volto di un giovane confuso. Kylo è l’immagine speculare di Luke. Skywalker aveva avuto problemi a liberarsi del lato oscuro, Kylo di quello chiaro. Come dicevo, è un personaggio completamente rotto, incapace a controllare gli scatti di ira, come anche la sua padronanza della forza. Nelle prime scene lo vediamo bloccare a mezz’aria un colpo di blaster ma alla fine, sconvolto dall’uccisione del padre, viene ferito da un normale ex-trooper e viene sconfitto da una niubba della forza. Dimostra una insicurezza totale, dedito a compiacere il leader supremo Snoke e a scimmiottare il suo role model Vader, arrivando a indossare un casco di cui in realtà non ha bisogno. E’ un personaggio tragico sotto tutti i punti di vista e l’ho adorato, è tutto quello che Anakin non è stato. Tutto quello che Anakin sarebbe dovuto essere. E meravigliosa l’interpretazione di Adam Driver, il monologo, l’uccisione di Solo e il combattimento finale con Rey sono stati da brividi. Chapeau. Non vedo l’ora di conoscere la back-story di Kylo Ren nei prossimi episodi.

Più in breve i rimanenti personaggi nuovi:databank-hux-jpg

Il Generale Hux di Domnhall Gleeson è deliziosamente da brividi. E’ l’esatto contrario di Poe, uno zelota e un fanatico dell’impero senza senso dell’umorismo. Il suo discorso alle truppe sulla base Starkiller mi ha effettivamente spaventato. Gli occhi da pazzo pieni di convinzione di un uomo senza scrupoli. Si vede la sua insofferenza per Kylo e la sua difficoltà a controllarsi, come anche per il fatto di doverlo trattare da pari. star-wars-the-force-awakens-captain-phasma-gwendoline-christie

Del Capitano Phasma purtroppo non si vede abbastanza, e sua è anche una delle scene su cui ho più da ridire. Mi è sembrata decisamente affrettata la scena in cui, rapita da Poe e Finn, abbassa gli scudi della base. Capisco che era per portare avanti la trama e che il film non poteva durare 3 ore, ma avrei preferito qualche rimostranza in più rispetto a delle vuote minacce. Spero che nei prossimi capitoli la sfruttino di più, anche perché prendere la stangona e poi non farle neanche togliere il casco, è un po’ uno spreco.

Deludente anche Snoke, visto solo in ologramma, cosa di cui risente perché sa di pupazzo CGI e poco altro (cosa che rende ancora più patetico Kylo, tra l’altro). Speriamo sia più credibile quando lo vedremo in carne e ossa.

Basta personaggi. Tecnicamente il film è ineccepibile: ritmo, azione, montaggio, etc. Gli effetti sono per lo più indistinguibili a parte il menzionato Snoke e un po’ la signora Kanata. Giuro che non riuscivo a non pensare a fette di ananas quando si è tolta gli occhialoni. Il Falcon vola finalmente come dovrebbe volare e le scene di azione e battaglia sono fatte ottimamente. I combattimenti con la spada sono ben coreografati con stili diversi assegnati ai diversi personaggi. Kylo combatte come se effettivamente avesse uno spadone a due mani e non una spada laser, Finn combatte come se avesse in mano un bastone e Rey è goffa e grezza come si addice ad una niubba, come se ancora avesse in mano la staffa.

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Se devo proprio rompere i coglioni, e come sapete mi pagano apposta, ci sono delle semplificazioni a livello di ambientazione che potrebbero infastidire un po’. Ho già menzionato lo sprint verso la forza di Rey, ma anche a livello di tecnologia, pare che adesso si possa fare il salto nell’iperspazio senza fare calcoli, da dentro strutture e attraverso gli scudi planetari. E da quando in qua i Tie hanno il cannoniere? Che guarda indietro e che spara in avanti? Ma sono quisquilie, ne accetterei altre cento di puttanate del genere piuttosto che un Jar Jar o un Anakin Skywalker.

Non vedo l’ora di vederlo di nuovo al cinema e di vederlo altre cento volte quando uscirà blu-ray, e non vedo l’ora esca il prossimo capitolo perché se The Force Awakens da il tono per il resto della trilogia e gli spin-off abbiamo un bel po’ di anni di ottimo Star Wars davanti.

[pekka]

 

 

P.S. La cosa degli SPOILER vale anche per i commenti, quindi se volete dire cose riguardo il film, scene che vi sono piaciute o vi hanno infastidito, fate pure. Siamo tra amici. Sappiate però che se i prequel vi sono piaciuti partirò dal presupposto che non capiate un cazzo e che stiate scrivendo nei 5 minuti al giorno in cui riescono a tenere sotto controllo la vostra malattia mentale con i farmaci e che vi liberano dalla camicia di forza.